Nel 2020, durante la pandemia, Indielibri ha accolto sulle sue pagine l’appello del mondo dell’arte e della cultura per un reddito di dignità e la garanzia del lavoro in Sardegna. A partire dal 15 maggio, centinaia di operatori culturali e artisti si sono mobilitati, preoccupati per l’andamento dell’emergenza sanitaria e le restrizioni governative che hanno di fatto cancellato o reso quasi impossibili gli eventi culturali in presenza. Nonostante le richieste urgenti di intervento rivolte alla Regione, le istituzioni hanno ignorato questa significativa protesta contro lo stop forzato del lavoro che ha messo letteralmente in ginocchio il comparto culturale dell’isola. Il Festival Sas Puntas e il suo comitato organizzatore hanno aderito prontamente all’appello, sottoscrivendo il testo che è possibile leggere al seguente link:
LA REALTÀ CHE CI CIRCONDA
Gli artisti sardi, e in generale tutto il mondo della cultura in Sardegna, hanno risposto alla crisi sanitaria in maniera molto generosa, mettendo spesso a disposizione gratuitamente le loro opere, prestandosi a partecipare a eventi culturali online a titolo gratuito per rendere meno pesante gli effetti del distanziamento fisico che, in tutto e per tutto, rischia di compromettere il nostro modo di vivere la socialità e il nostro modo di usufruire della cultura.
Oggi tutto il mondo della cultura rischia di subire un contraccolpo mortale per via delle misure governative che impediscono qualsiasi tipo di assembramento. È soprattutto la cultura indipendente, quella che si muove dal basso e senza nessuna forma di sostentamento a subirne le maggiori conseguenze. Sono tutti coloro ai quali il lockdown ha già ridotto o annullato la capacità di reddito e a cui il futuro non promette alcuna garanzia di sopravvivenza dignitosa.
In balia della curva del contagio, che può prevedere nuove e urgenti misure di confinamento alternate a deboli e confuse riaperture , la sorte del settore culturale si presenta assolutamente incerta. Una condizione per cui già si prospettano soluzioni classiste ed elitarie con riduzione del pubblico e un aumento dei costi degli spettacoli. La cultura diventerebbe così appannaggio delle classi più abbienti, mentre il popolo potrà fruirne solo attraverso i monitor di pc e smartphone, perdendo così il contatto umano e la relazione che invece questa promuove, in ogni sua forma. A quel punto il distanziamento sociale sarebbe compiuto, in barba a un più razionale e democratico distanziamento fisico rispondente a una emergenza limitata nel tempo.
L’APPELLO AL REDDITO DI DIGNITÀ
In Sardegna, il mondo dello cultura indipendente, conscio delle difficoltà che incombono sul futuro, rivolge alla società un appello affinché venga garantita la sopravvivenza di ogni forma di espressione artistica, la libera circolazione e fruizione della cultura e della creatività per tutti e tutte.
Chiediamo alla politica un impegno concreto. La garanzia di un reddito mensile di dignità per un valore minimo superiore alla soglia di povertà. Un reddito minimo garantito a chiunque ne abbia bisogno, non solo agli operatori della cultura ma a tutte le persone le cui condizioni di vita non siano sostenibili individualmente. Un reddito minimo di dignità non vincolato dunque al nucleo famigliare o allo svolgimento di un lavoro che non garantisce l’autosufficienza economica ma stabilito su base individuale, a garanzia di vita una dignitosa.
I provvedimenti esistenti costituiscono un sostegno al reddito durante il lockdown, ma non offrono risposte sufficienti a coloro che già prima dell’emergenza sanitaria si trovavano in situazioni lavorative precarie, atipiche o informali, cioè a coloro che maggiormente subiranno gli effetti dell’incipiente crisi economica.
Siamo consapevoli del rischi che la nuova normalità potrà essere ben peggiore della vecchia se non forniremo a tutte le persone uno strumento in grado di fronteggiare l’aumento dei livelli di disoccupazione e di precarietà che si prospettano ed è per questo che chiediamo subito un reddito di dignità. Un reddito capace di contrastare le crescenti disuguaglianze sociali e che offra ai lavoratori un maggior potere contrattuale, un reddito che freni la compressione dei salari e la polarizzazione delle ricchezze, un reddito che affermi nuovi criteri di giustizia ed equità sociale.
L’APPELLO AL LAVORO GARANTITO
La crisi sanitaria ha determinato la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato. Gli operatori della cultura non hanno più alcuna certezza di poter vivere del proprio lavoro. La cultura – una parte fondamentale delle vite di tutte le persone –, rischia di scomparire o quantomeno di subire un drammatico ridimensionamento. Per questo chiediamo l’intervento della Regione in questo settore, per far sì che ogni operaio della cultura possa continuare a vivere del proprio lavoro.
Chiediamo alla Giunta Regionale della Sardegna l’impegno di programmare da qui ai prossimi tre anni un intervento strutturale a favore del mondo della cultura, abbattendo ostacoli burocratici e detassando ogni genere di spettacolo e manifestazione artistica. Una programmazione culturale che coinvolga attivamente i 377 comuni dell’isola, che valorizzi anche la lingua e la cultura sarda, i tanti bravi artisti locali, la prolifica cultura indipendente isolana. Una programmazione costruita davvero sul territorio e il suo diritto di decidere e valorizzarsi, e che dia maggior risalto alle realtà artistiche locali, quelle minori e spesso più penalizzate.
Chiediamo un piano per la cultura che permetta a tutti i festival e alle svariate manifestazioni artistiche, espressione della vitalità e della produzione artistica sarda, di non scomparire, uccise dalla burocrazia e da provvedimenti eccessivamente penalizzanti e restrittivi, prima ancora che dalla crisi economica. Chiediamo di poter lavorare in sicurezza, garantendo a noi e al nostro pubblico di riprenderci il diritto alla cultura e alla socialità, in questi mesi spesso vituperata in maniera illogica e del tutto irrazionale.
Chiediamo infine l'eliminazione di tutti i divieti e impedimenti agli spettacoli e alle arti di strada, agevolandone e incentivandone invece lo svolgimento attraverso un coinvolgimento diretto dei comuni, “liberando l’arte”, concedendo spazi pubblici, sostenendo gli artisti e la fruizione pubblica dei loro spettacoli. Un nuovo modo di vivere la dimensione della socialità e di riappropriarci delle strade e delle piazze delle nostre città e dei nostri paesi, pur garantendo le norme di sicurezza fintanto che permarrà il pericolo da contagio.
Chiediamo alla società civile, agli artisti, alle associazioni, a tutte le categorie produttive di dare pubblico sostegno a queste nostre richieste. Chiediamo un impegno della Regione Sardegna finalizzato a garantire il lavoro di tutto il mondo della cultura sarda. Chiediamo di sostenere l’appello al reddito di dignità e al lavoro garantito per tutti e per tutte.
La cultura è vita, la cultura non deve morire.
PRIMI/E FIRMATARI/E
Giovanni Fara (editore)
Maria Barca (operatrice culturale)
Alberto Masala (poeta, scrittore traduttore)
Marco Lepori (libraio, autore)
Ivo Murgia (scrittore, operatore culturale)
Igor Lampis (editore, musicista)
Quilo Sa Razza (artista, producer musicale)
Claudia Desogus (autrice)
Daniela Piras (autrice)
Cristiano Sabino (saggista, insegnante)
Fabrizio Raccis (scrittore)
Zaira Zingone (cantante, scrittrice, insegnante)
Graziano Solinas (musicista, insegnante)
Giovanni Soletta (filmmaker)
Luana Farina (poeta)
Salvatore Palita (graphic design e illustratore)
Francesca Tedesco (insegnante, artista-artigiana)
Ninni Tedesco (giornalista, insegnante)
Federico Coni (artista-artigiano)
Giovanni Delogu (attore)
Sebastiano Ghisu (professore associato di storia della filosofia dell’Università di Sassari)
Francesca Ventriglia (attrice)
Roberto Loddo (direttore de Il Manifesto Sardo)
Marco Ceraglia (fotografo, artdesigner)
Nicoletta Fiorina (artista)
Marco Lais (musicista, operatore culturale)
Tea Salis (musicista, scrittrice)
Matteo Murgia (operatore culturale)
Fabrizio Demaria (scrittore)
Filppo Pace (critico letterario, scrittore)
Marco Sanna (giornalista)
Leonardo Boscani (artista, pittore)
Adriano Marras (tecnico dello spettacolo)
Gabriele Masala (musicista)
Chiara Carboni (cantautrice)
Roberta Usai (musicista)
Luca Tilocca (artista)
Carlo Pieraccini (musicista)
Alberto Sanna (musicista)
Massimo Fiocca (artista)
Giulio Martinetti (artista)
Sheila Casu (musicista)
Roberto Fois (musicista)
Domenico Bazzoni (musicista)
Fabrizio Sanna (insegnante canto moderno)
Alberto Bazzoni (artista)
Alessandro Martis (musicista, insegnante)
Salvatore Masala (fotografo)
Roberto Nonnis (insegnante di ballo, artista)
Paola Pitzalis (giornalista, artista)
Ninni Tomasiello (Agenzia Numero Uno)
Patrizia Littera (sindacalista Cgil)
Angelo Sibiriu (Sarda Suoni)
Bruno Carboni (presidente Liberafest)
Walter Rebel (artista aerografo)
Accademia Fannie Daniela Bianchi
Gabriele Cossu (Cossu & Zara)
Alessandra Mangatia (Ass. culturale Flinn)
Bruno Carboni (operatore culturale)
Massimiliano Pichiri (musicista)
Giovanni Mancosu (Studio Registrazione Foxi)
Joe Perrino (musicista)
Alberto Murru (operatore culturale, musicista)
Antonio Mannu (fotografo)
Stefano Resmini (curatore di mostra d'arte contemporanea)
Cristina Muntoni (docente, autrice, operatrice culturale)
Giuseppe Tirotto (poeta, scrittore)
Zuanna Maria Boscani (artista)
Alessio Mura/Balentia (artista)
Daniele Porta (musicista, insegnante di chitarra)
Benedetto Floris (disc jockey)
Steve Minnei (musicista)
Stefano Vacca (musicista, insegnante)
Noemi Aracri (cantante)
Patrizia Viglino (attrice, regista teatrale)
Gianni Dettori (artista)
Paolo Gallus (cantante)
Davide Casu (musicista)
Giovanni Dessi (musicista)
Carlo Pisano (artista visuale)
Simone Murru (operatore culturale)
Roberto Morini (giornalista)
Futta, Riccardo Anedda (rapper)
Claudia Crabuzza (cantautrice)
Giuseppe noto Peppino Anfossi (musicista)
Francesco Casula (storico, saggista)
Stefano Casti (musicista, insegnante, fonico, producer)
Daniele Pistis (musicista)
Rita Casiddu (cantante)
Elisa Carta (Cantautrice)
Loredana Atzei (disegnatrice, fumettista)
Sara Collu (architetto, insegnante)
Matteo Campulla (video artista)
Simone Spiga (giornalista)
Ilaria Orefice (cantante, insegnante di canto)
Massimiliano Vacca (mascheraio, performer)
Federico Loddo Shaman (musicista compositore)
Eugenia Da Bove (giornalista professionista)
Nicola Montisci “Tixi” (dj, giornalista, speaker radiofonico)
Francesco Zizi (musicista)
Claudio “mebitek” Melis (musicista, video maker)
Gianfranco Cossu (musicista)
Daniele Ricciu (musicista)
Donato Cherchi (musicista)
Alessandra Piras (autrice, redattrice culturale)
Paola Alcioni (poeta e scrittrice)
Alessandra Usàla (operatore culturale)
Roberta Canu (blogger)
Paolo Angeli (musicista)
Marta Loddo, Mumucs (musicista, insegnante di canto)
Andrea Andrillo (cantautore)
Carlo Doneddu (musicista)
Giuseppina Carta (poeta, artista)
Mario Bua (presidente de Amistade)
Omar Onnis (scrittore, divulgatore storico)
Simone Pireddu in arte Bujumannu (cantante/Train To Roots)
Ignazio Chessa (attore/Lo Teatrì)
Igino Panzino (artista)
Fiorenzo Caterini (antropologo, scrittore)
Nicola Comerci (docente, scrittore)
Maria Giovanna Cherchi (cantante)
Sotirios Pastakas (poeta)
Almamediterranea
Associazione Noi don Chixotte
Love live eventi
Ass. Sing Sing Sing
Sardinia Art Lab (Oristano)
La Casa di Tutti – Sa Domo de Totus (Casa del Popolo e della Cultura di Sassari)
Festival Letterario Sas Puntas
Pesa Sardigna
Nootempo
IndieLibri
Chiediamo alla Giunta Regionale della Sardegna l’impegno di programmare da qui ai prossimi tre anni un intervento strutturale a favore del mondo della cultura, abbattendo ostacoli burocratici e detassando ogni genere di spettacolo e manifestazione artistica. Una programmazione culturale che coinvolga attivamente i 377 comuni dell’isola, che valorizzi anche la lingua e la cultura sarda, i tanti bravi artisti locali, la prolifica cultura indipendente isolana. Una programmazione costruita davvero sul territorio e il suo diritto di decidere e valorizzarsi, e che dia maggior risalto alle realtà artistiche locali, quelle minori e spesso più penalizzate.
Chiediamo un piano per la cultura che permetta a tutti i festival e alle svariate manifestazioni artistiche, espressione della vitalità e della produzione artistica sarda, di non scomparire, uccise dalla burocrazia e da provvedimenti eccessivamente penalizzanti e restrittivi, prima ancora che dalla crisi economica. Chiediamo di poter lavorare in sicurezza, garantendo a noi e al nostro pubblico di riprenderci il diritto alla cultura e alla socialità, in questi mesi spesso vituperata in maniera illogica e del tutto irrazionale.
Chiediamo infine l'eliminazione di tutti i divieti e impedimenti agli spettacoli e alle arti di strada, agevolandone e incentivandone invece lo svolgimento attraverso un coinvolgimento diretto dei comuni, “liberando l’arte”, concedendo spazi pubblici, sostenendo gli artisti e la fruizione pubblica dei loro spettacoli. Un nuovo modo di vivere la dimensione della socialità e di riappropriarci delle strade e delle piazze delle nostre città e dei nostri paesi, pur garantendo le norme di sicurezza fintanto che permarrà il pericolo da contagio.
Chiediamo alla società civile, agli artisti, alle associazioni, a tutte le categorie produttive di dare pubblico sostegno a queste nostre richieste. Chiediamo un impegno della Regione Sardegna finalizzato a garantire il lavoro di tutto il mondo della cultura sarda. Chiediamo di sostenere l’appello al reddito di dignità e al lavoro garantito per tutti e per tutte.
La cultura è vita, la cultura non deve morire.
PRIMI/E FIRMATARI/E
Giovanni Fara (editore)
Maria Barca (operatrice culturale)
Alberto Masala (poeta, scrittore traduttore)
Marco Lepori (libraio, autore)
Ivo Murgia (scrittore, operatore culturale)
Igor Lampis (editore, musicista)
Quilo Sa Razza (artista, producer musicale)
Claudia Desogus (autrice)
Daniela Piras (autrice)
Cristiano Sabino (saggista, insegnante)
Fabrizio Raccis (scrittore)
Zaira Zingone (cantante, scrittrice, insegnante)
Graziano Solinas (musicista, insegnante)
Giovanni Soletta (filmmaker)
Luana Farina (poeta)
Salvatore Palita (graphic design e illustratore)
Francesca Tedesco (insegnante, artista-artigiana)
Ninni Tedesco (giornalista, insegnante)
Federico Coni (artista-artigiano)
Giovanni Delogu (attore)
Sebastiano Ghisu (professore associato di storia della filosofia dell’Università di Sassari)
Francesca Ventriglia (attrice)
Roberto Loddo (direttore de Il Manifesto Sardo)
Marco Ceraglia (fotografo, artdesigner)
Nicoletta Fiorina (artista)
Marco Lais (musicista, operatore culturale)
Tea Salis (musicista, scrittrice)
Matteo Murgia (operatore culturale)
Fabrizio Demaria (scrittore)
Filppo Pace (critico letterario, scrittore)
Marco Sanna (giornalista)
Leonardo Boscani (artista, pittore)
Adriano Marras (tecnico dello spettacolo)
Gabriele Masala (musicista)
Chiara Carboni (cantautrice)
Roberta Usai (musicista)
Luca Tilocca (artista)
Carlo Pieraccini (musicista)
Alberto Sanna (musicista)
Massimo Fiocca (artista)
Giulio Martinetti (artista)
Sheila Casu (musicista)
Roberto Fois (musicista)
Domenico Bazzoni (musicista)
Fabrizio Sanna (insegnante canto moderno)
Alberto Bazzoni (artista)
Alessandro Martis (musicista, insegnante)
Salvatore Masala (fotografo)
Roberto Nonnis (insegnante di ballo, artista)
Paola Pitzalis (giornalista, artista)
Ninni Tomasiello (Agenzia Numero Uno)
Patrizia Littera (sindacalista Cgil)
Angelo Sibiriu (Sarda Suoni)
Bruno Carboni (presidente Liberafest)
Walter Rebel (artista aerografo)
Accademia Fannie Daniela Bianchi
Gabriele Cossu (Cossu & Zara)
Alessandra Mangatia (Ass. culturale Flinn)
Bruno Carboni (operatore culturale)
Massimiliano Pichiri (musicista)
Giovanni Mancosu (Studio Registrazione Foxi)
Joe Perrino (musicista)
Alberto Murru (operatore culturale, musicista)
Antonio Mannu (fotografo)
Stefano Resmini (curatore di mostra d'arte contemporanea)
Cristina Muntoni (docente, autrice, operatrice culturale)
Giuseppe Tirotto (poeta, scrittore)
Zuanna Maria Boscani (artista)
Alessio Mura/Balentia (artista)
Daniele Porta (musicista, insegnante di chitarra)
Benedetto Floris (disc jockey)
Steve Minnei (musicista)
Stefano Vacca (musicista, insegnante)
Noemi Aracri (cantante)
Patrizia Viglino (attrice, regista teatrale)
Gianni Dettori (artista)
Paolo Gallus (cantante)
Davide Casu (musicista)
Giovanni Dessi (musicista)
Carlo Pisano (artista visuale)
Simone Murru (operatore culturale)
Roberto Morini (giornalista)
Futta, Riccardo Anedda (rapper)
Claudia Crabuzza (cantautrice)
Giuseppe noto Peppino Anfossi (musicista)
Francesco Casula (storico, saggista)
Stefano Casti (musicista, insegnante, fonico, producer)
Daniele Pistis (musicista)
Rita Casiddu (cantante)
Elisa Carta (Cantautrice)
Loredana Atzei (disegnatrice, fumettista)
Sara Collu (architetto, insegnante)
Matteo Campulla (video artista)
Simone Spiga (giornalista)
Ilaria Orefice (cantante, insegnante di canto)
Massimiliano Vacca (mascheraio, performer)
Federico Loddo Shaman (musicista compositore)
Eugenia Da Bove (giornalista professionista)
Nicola Montisci “Tixi” (dj, giornalista, speaker radiofonico)
Francesco Zizi (musicista)
Claudio “mebitek” Melis (musicista, video maker)
Gianfranco Cossu (musicista)
Daniele Ricciu (musicista)
Donato Cherchi (musicista)
Alessandra Piras (autrice, redattrice culturale)
Paola Alcioni (poeta e scrittrice)
Alessandra Usàla (operatore culturale)
Roberta Canu (blogger)
Paolo Angeli (musicista)
Marta Loddo, Mumucs (musicista, insegnante di canto)
Andrea Andrillo (cantautore)
Carlo Doneddu (musicista)
Giuseppina Carta (poeta, artista)
Mario Bua (presidente de Amistade)
Omar Onnis (scrittore, divulgatore storico)
Simone Pireddu in arte Bujumannu (cantante/Train To Roots)
Ignazio Chessa (attore/Lo Teatrì)
Igino Panzino (artista)
Fiorenzo Caterini (antropologo, scrittore)
Nicola Comerci (docente, scrittore)
Maria Giovanna Cherchi (cantante)
Sotirios Pastakas (poeta)
Almamediterranea
Associazione Noi don Chixotte
Love live eventi
Ass. Sing Sing Sing
Sardinia Art Lab (Oristano)
La Casa di Tutti – Sa Domo de Totus (Casa del Popolo e della Cultura di Sassari)
Festival Letterario Sas Puntas
Pesa Sardigna
Nootempo
IndieLibri
Le adesioni possono essere inviate all’indirizzo: indielibri@gmail.com indicando nome, cognome, qualifica professionale e numero di telefono (il numero telefonico non sarà reso pubblico). Domani il prossimo aggiornamento.